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18
Set
2009

L'obesità: è sempre un problema di eccessivo introito di cibo?


L’obesità viene diagnosticata in base a misurazioni antropometriche la più semplice delle quali è il BMI (cioè il rapporto fra peso e altezza in metri al quadrato). Il BMI ottimale dovrebbe essere compreso fra 18.5 e 24.9, sotto 18.5 si parla di magrezza e sopra 24.9 di obesità che può essere considerata come lieve (BMI fino a 29.9), moderata (fino a 34.9) e grave (sopra i 40) .
L’obesità è oramai un problema sociale: è quasi un’epidemia che è figlia del benessere. Di fronte ad una persona obesa il medico deve considerare vari fattori e soprattutto discuterne con il paziente senza colpevolizzarlo in quanto spesso si tratta di una predisposizione.
La raccolta della storia clinica del paziente, comprese le abitudini alimentari, è molto importante e ci permette di organizzare quegli accertamenti mirati per valutare il metabolismo individuale e accertare eventuali concause o conseguenze.in particolare quelle genetiche. Ognuno di noi ha un miscuglio di geni derivati dai genitori, nonni etc e il risultato finale può essere anche una predisposizione ad ingrassare.
A parità di apporto calorico una persona può mantenere il suo BMI normale o può andare sopra il limite di norma e questo dipende dal metabolismo individuale e quindi da fattori genetici. Ad esempio ci sono persone che assorbono tutto e persone che assorbono di meno e già questo è un fattore da tenere in considerazione.
Quando un paziente è obeso, il medico dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie e sulla base di queste e della visita, prescriverà gli esami necessari. In particolare deve essere valutato il metabolismo. Alcuni pazienti potrebbero già avere alterazioni importanti agli esami (diabete ipertensione ipercolesterolemia, alterazioni tiroidee o di altre ghiandole endocrine, in altri invece i dati ematochimici potranno essere normali ma uno studio più accurato ci potrà spiegare il perché dell’aumento di peso. Un esame fondamentale è l’esecuzione della curva da carico di glucosio per dosare sia la glicemia che l’insulina. Un dato tipico e peculiare, presente in quasi tutte le persone che hanno un soprappeso, è la presenza di una glicemia normale e di un’insulina troppo elevata dopo somministrazione di glucosio. Tale situazione si chiama insulino-resistenza: significa cioè che quel soggetto per avere una glicemia normale deve produrre più insulina. Tale situazione alla lunga anche dopo molti anni potrebbe sfociare nel diabete.
Un valore elevato di insulina potrebbe a distanza dall’assunzione di soli  carboidrati provocare anche un ipoglicemia reattiva e quindi la necessità di assumere zuccheri (ipoglicemia reattiva).


Quali sono le misure dietetiche più importanti da suggerire a un paziente con obesità:
-non saltare mai i pasti ma mangiare 5 volte al giorno
- non assumere solo carboidrati, ma associare sempre anche proteine. Ad esempio, al mattino associare latte parzialmente scremato o yogurt magro al pane o fette biscottate. A pranzo associare al primo anche carne o pesce ai ferri. A cena mangiare o formaggi magri o affettato magro con pane
-ad ogni pasto (pranzo e cena) assumere abbondante quantità di verdura. Tenere presente che le patate e i legumi che possono essere assunti al posto della pasta o riducendo la quantità di pasta
-ridurre al minimo o in casi gravi abolire i grassi e i fritti
- assumere ad ogni pasto come condimento quantità moderate di olio extravergine di oliva crudo (sulla pasta e verdura)
- tenere lo stomaco occupato a metà mattino e metà pomeriggio  con frutta (magari evitare quella molto dolce)
-in caso di sudorazioni notturne, assumere anche del latte parzialmente scremato prima di andare a letto.
-un consiglio fondamentale è quello do consumare un certa quota di calorie alimentari con il movimento (1-2 Km a piedi veloci al dì o qualsiasi altro sport giornaliero senza però esagerare).


Ci sono dei farmaci che possono aiutare?
Quando la dieta non sia sufficiente la terapia di supporto deve sempre essere prescritta dal medico che conosce il paziente.
Ci sono farmaci come ad esempio la silbutramina, che può sia ridurre l’appetito e l’assorbimento del cibo assunto.
Se vi fossero alterazioni evidenti del metabolismo glucidico come ad esempio la resistenza all’insulina di cui abbiamo parlato sopra il medico potrebbe prescrivere la metformina o di recente prodotti a base di inositolo
Sono assolutamente da proscrivere diete fai da te o somministrate in modo errato come la dieta idrica, il digiuno, le anfetamine, gli ormoni tiroidei, i diuretici etc (tali diete o terapia spesso sfociano in  gravi disturbi generali). Qualsiasi terapia medica aggiuntiva deve essere data dal medico, sulla base di riscontri ematochimici precisi.
La riduzione del peso deve essere graduale (di solito nei casi più comuni1-2 Kg al mese i primi mesi e un Kg di seguito). Dimagramenti bruschi possono dare gravi ripercussioni sull’equilibrio psicofisico e in particolare nella donna possono provocare amenorrea, che è dopo difficile da sistemare.

 

Le obesità gravi possono essere trattate chirurgicamente?
Purtroppo in casi estremi il paziente stesso si accorge di aver bisogno di un supporto chirurgico dopo averne avuto dal medico ogni spiegazione. Tale eventualità è necessaria negli obesi molto gravi che non hanno saputo seguire una dieta o una terapia farmacologia associata. Le tecniche più usate sono il bendaggio gastrico o interventi di riduzione dell’intestino, per avere meno superficie assorbente. In ogni caso anche in tali casi è indispensabile una dieta associata e la cosa deve essere spiegata prima dell’intervento. Tali pazienti, prima di operarsi, devono quindi avere una chiara spiegazione dell’intervento, delle sue finalità e delle possibili complicazioni e devono avere un colloquio psicologico adeguato.

Perché il medico vuole darmi la dieta se sto bene?
La cosa più importante a questo proposito è la prevenzione: non bisogna aspettare di ammalarsi come conseguenza dell’obesità, ma si deve fare prima ogni necessaria terapia per prevenire le possibili complicanze.
I disturbi più importanti a cui può (ma non sempre) andare incontro anche dopo molti anni di benessere un obeso sono: il diabete, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari, l’artrosi, le malattie da sovraccarico osseo (specie cedimento delle ginocchia e delle anche) l’arteriosclerosi, la gotta etc

Ci sono malattie che possono associarsi ad obesità o a rischio cardiovascolare o insulino resistenza anche in persone magre?
Una patologia frequentissima è la sindrome dell’ovaio policistico che associa peluria talora acne ritardi del ciclo o periodi dio amenorrea,, quadro ginecologico probante.
Tale malattia che interessa il 10 % delle donne in età fertile può associarsi nel 50-70% dei casi a resistenza insulinica, anche nelle pazienti magre, che debbono quindi essere indagate anche in questo senso.
La terapia di questa patologia così comune deve migliorare non solo il problema estetico e regolarizzare il ciclo, ma deve anche prevenire possibili rischi futuri specialmente dopo la menopausa. Tali pazienti quindi non devono ingrassare. Si dovrebbe usare una dieta normocalorica ma bilanciata simile a quella di cui abbiamo accennato sopra e fare se necessario una terapia che tenga anche a bada la resistenza insulinica (con metformina o inositolo)

Ci sono persone magre che si vedono grasse?
Si tratta di una situazione comune sopratutto negli adolescenti che non hanno una cosiderazione giusta del proprio corpo e si impongono di dimagrire rischiando in taluni casi l’anoressia. Tali soggetti inoltre sono portati ad un’esagerata attività motoria, per migliorare ancor più la propria percezione di peso ottimale. Il rischio, oltre all’anoressia, è nelle ragazze l’amenorrea ipotalamica e l’osteoporosi. Il supporto psicologico in taluni casi è indispensabile.

In conclusione
-la persona obesa molto spesso è sfortunata avendo un’alterazione genetica del metabolismo, anche assumendo quantità di cibi che di solito non danno obesità in altri soggetti.
-gli accertamenti sono necessari per associare alla dieta la terapia di supporto necessaria.
-gli accertamenti servono anche per evidenziare patologie di ogni tipo che si associano ad obesità o talora ne possono essere la causa
-la prevenzione è fondamentale per cercare di assicurare un benessere anche dopo la menopausa o nel maschio in età avanzata.
-la terapia dietetica e farmacologia deve essere somministrata dal medico
-non si devono fare terapie incongrue che, anche se esse fanno perdere peso, possono arrecare danni talora molto gravi.
-fare ogni giorno movimento

 

 


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Commenti
Brand Hats http://www.cheapcoolestshoes.com


Inserito il: 20.02.2012 14:39 da Brand Hats - Sito: http://www.cheapcoolestshoes.com
Ebbene, la vista del passaggio è totalmente corretto, i vostri dati è molto ragionevole e che tipo ci danno preziosi post informativo, sono pienamente d'accordo il punto di vista del piano di sopra. Spesso navigare su questo forum quando ho m libero e trovo ci sono tanto una buona informazione che possiamo imparare in questo forum! www.mnticsogs.com


Inserito il: 13.06.2010 03:09 da dior wallets - Sito: http://www.dior-store.com/dior-wallets.html
Sono assolutamente d'accordo. Esistono differenze nel metabolismo, nel "milieu ormonale", per non parlare di differenze funzionali anche nel tubo digerente (es. uno stomaco meno capiente è più facilmente riempito e da più rapidamente senso di sazietà) che credo abbiano forti rilevanze a riguardo. Inoltre, a mio modestissimo parere, credo esista anche una sorta di differenza neurologica (penso a tutti i casi di fame compulsiva in cui l'alimentazione non è più limitata al semplice fabbisogno nutrizionale ma va a svolgere un ruolo di "appagamento" ulteriore). Credo anche che i "cluster familiari di obesità" spesso ritrovabili non possano solo ridursi ad una sorta di imprinting dietetico sbagliato [non per niente spessissimo vi si trova anche associata la sindrome metabolica].


Inserito il: 18.09.2009 20:54 da Valerio


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