Ipertensione
In base a quali criteri è stato stabilito che l’ipertensione è in relazione al superamento di un determinato valore di pressione?
La decisione di usare tali limiti si basa sul riscontro che i soggetti con pressione inferiore a 130/90 hanno minor rischio di complicanze di vario tipo.
Ciò comporta che in soggetto è iperteso bisogna riuscire a ridurre la PAO sotto i 140/90 per ridurre il rischio attuale e futuro
L’ipertensione è molto frequente e la sua prevalenza aumenta con l’età. Complessivamente il 31% della popolazione italiana è iperteso e il 17% è border-line. Negli uomini i valori sono più elevati nel Nord-Est (37%) e nel Nord-Ovest (32%), nelle donne al Sud (34%). In accordo con i dati riportati in letteratura, i valori aumentano con l’avanzare dell’età e nelle donne l’aumento legato all’età è particolarmente evidente dopo la menopausa.
Molte volte l’ipertensione viene riscontrata alla prima misurazione nella vita, altre volte essa data da molto tempo. Spesso viene sottovalutata e curata in modo inappropriato. Spesso il paziente iperteso si considera guarito con la terapia e smette la stessa.
L’ipertensione di definisce in base al riscontro di valori di pressione uguali o superiori a 130 mmHg di sistolica di 90 o superiori di diastolica.
Il medico che riscontra un’ipertensione deve prima di tutto raccogliere informazioni sulla famigliarità, sulla presenza di diabete malattie cardiovascolari o malattie ormonali.
E’ fondamentale anche sincerarsi che l’ipertensione non sia factizia, dovuta cioè ad assunzione di sostanze esogene. Il medico deve chiedere su assunzione di eccessive quantità di acqua, di anabolizzanti, di droga (/specie la cocaina), di liquirizia presente in vari prodotti erboristici e liquori, di uso prolungato di pompelmo, di farmaci come i cortisonici l’aspirina e i suoi analoghi (FANS), di contraccettivi, di prodotti a base di adrenalina o efedrina (gocce oftalmiche o auricolari o spray). L’elenco delle sostanze è molto più ampio e ogni anno si riscontrano sostanze potenzialmente ipertensiogene. E’ da notare che spesso tali sostanze producono ipertensione solo in pazienti predisposti.
Una volta raccolta la storia, il medico visiterà il paziente cercando di cogliere tutti gli elementi generali che possano essere implicati nel fenomeno e per predisporre tutti gli esami necessari ad arrivare ad una diagnosi e successivamente alla terapia più appropriata.
La maggior parte delle ipertensioni sono chiamate essenziali, il che significa che non se ne conosce la causa, o meglio sono escluse tutte le causa note di ipertensione. Ogni anno qualche caso di ipertensione essenziale può essere catalogato come non essenziale se la ricerca scopre la patogenesi appropriata.
Le cause note sono chiamate cause secondarie od organiche.
L’ipertensione essenziale una volta diagnosticata va trattata quasi sempre a tempo indeterminato, mentre le ipertensioni secondarie talora si possono risolvere se la causa è stata individuata e eliminata. Ad esempio se un paziente ha un tumore producente adrenalina, la sua asportazione di solito porta alla guarigione dell’ipertensione.
Un problema importante per il medico che deve decidere sugli esami da eseguire è che spesso i pazienti sono in terapia per l’ipertensione o per altri problemi, usando però farmaci che interferiscono con l’interpretazione dei risultati dei dosaggi ematochimici e ormonali. L’interpretazione e la scelta degli esami da eseguire deve tenere conto di questa variabile altrimenti si creerebbero false diagnosi di ipertensione e trattarla. Qualunque medico che abbia le conoscenze adatte può seguire tali pazienti: le branche coinvolte sono la medicina interna, la cardiologia, la nefrologia e specialmente l’endocrinologia. Anche l’oculista gioca un ruolo importante in quanto le arterie più facilmente visibili come indice di situazione generalizzata sono quelle retiniche.
E’ talora importante fare un monitoraggio della pressione di 24 ore durante le normali attività lavorative per individuale i momenti della giornata più a rischio e i periodi ove il paziente non è coperto dalla terapia istaurata.
Se si volesse schematizzare la situazione alla base del problema fisiopatlogico, si potrebbe classificare le ipertensioni in ipertensioni con volume aumentato (vi è una maggior quantità di liquidi nelle arterie e nelle vene e nei tessuti) e ipertensioni che si accompagnano a costrizione dei vasi arteriosi. La terapia dovrebbe tenere in conto queste due situazioni e preferire i diuretici nel primo caso. La gamma di terapie è molto vasta e lo specialista sicuramente saprà trovare quella adatta al caso in oggetto. La terapia potrebbe essere unica o un politerapia in base alla diagnosi e alla risposta del paziente.
Si può farsi o automisurarsi la pressione a casa?
Bisogna aver dimestichezza con lo strumento ed essere sicuri di poterlo fare. Tenere presente che ogni apparecchio va periodicamente tarato per non incorrere nel rischio di misurazioni errate.
Casi particolari di ipertensione:
Ipertensione da camice bianco:
alcuni pazienti sono ipertesi solo quando sono in presenza del medico e in questi casi ci si deve chiedere se sia necessaria una terapia. Il monitoraggio della pressione sarà di molto aiuto per la decisione in quanto le puntate ipertensive potrebbero essere correlate a qualunque situazione di stress e non solo alla vista del camice,.
Ipertensione ad eccessiva assunzione di acqua.
Si crea in questo caso un sovraccarico nelle vene e arterie una volta che il rene non è in grado di eliminare tutta l’acqua ingerita. La terapia è semplicemente l’educazione alimentare (vedere un altro capitolo da me scritto in questa rubrica).
Ipertensione da contraccettivi: attualmente la sua prevalenza si è drasticamente ridotta con l’uso di contraccettivi a dosi molto basse di estrogeni, ma tuttora sono presenti legate ad una predisposizione individuale. Anche se la pressione non sale sopra i valori soglia tuttavia spesso le donne che usano il contraccettivo hanno un lieve incremento della pressione rispetto ai valori precontraccettivo pur nel range di normalità. Tale situazione è dovuta al fatto che per avere un effetto contraccettivo si deve somministrare una dose di estrogeni e di progesterone superiore a quella endogena.
Una situazione simile come patogenesi è spesso l’ipertensione in gravidanza (preeclampsia) anche in questo caso legata a fattori individuali predisponenti. Tale ipertensione è legata alla gravidanza e di solito regredisce dopo il parto a dimostrazione dell’interessamento ormonale.
Ipertensione da liquirizia e pompelmo
L’assunzione prolungata di liquerizia a dosi consistenti o di pompelmo può provocare in soggetti predisposti un’importante ipertensione e ipopotassiemia. Il meccanismo è legato al fatto che ambedue le sostanze hanno un’azione diretta di trattenere sale e acqua, sia un’ azione indiretta dovuta al blocco un enzima che nel rene favorisce l’eliminazione dell’acqua e del sale.
La cocaina. L’uso di cocaina è una delle cause emergenti di ipertensione. L’uso prolungato può dare oltre all’ipertensione danni cardiaci e cerebrali data l’azione di vasocostrizione.
La terapia più adatta dell’ipertensione è quella che normalizza la pressione e riduce il rischio di complicanze cardiovascolari, cerebrali o altro.
Bisogna che il paziente segua anche misure di vita e alimentari adeguate:
Normalizzare il peso
Ridurre o meglio eliminare il fumo
Ridurre il colesterolo
Ridurre ogni abuso alimentare (alcool in particolare).
Evitare stress ripetuti
Fare attività fisica in rapporto all’età talora senza esagerare in quanto l’eccesso in questo campo è nocivo.
Possibili effetti collaterali della terapia.
Ipotensione
Aumento del colesterolo
Disfunzione erettile disturbi respiratori
Tosse gonfiore alle caviglie
Alterazioni degli elettroliti in particolare sodio e.,potassio